Alcune delle emozioni che sperimentiamo fanno parte di noi sin dalla nascita. E’ il caso per esempio della paura, della rabbia, della felicità. Altre emozioni iniziamo iniziamo invece a sperimentarle durante la crescita attraverso l’interazione con gli altri, l’educazione ed il contesto in cui viviamo.

E’ questo il caso del senso di colpa, con il quale facciamo conoscenza durante il processo di educazione che avviene attraverso l’interazione con i nostri familiari, con l’ambiente scolastico, la religione e la società in senso più ampio (amici, tv, regole…). Questa emozione, come ogni altra, arracchisce il nostro bagaglio esperienziale e nasce come qualcosa di utile per noi: rappresenta un fattore evolutivo importante perchè rende possibile il senso di responsabilità, partecipando alla costruzione dell’etica personale. “Colpa” deriva dal greco e significa “mancare il bersaglio“, fare ciò che non si voleva, e si riferisce a quell’emozione che, causandoci disagio, ci rimprovera quando facciamo qualcosa che infrange il nostro codice morale, perseguitandoci finchè non ci attiaviamo per rimediare e riparare.

Il problema si pone quando il senso di colpa si sviluppa in modo eccessivo, bloccando la persona e non consentendo un’adeguata valutazione della realtà.
Esitono due tipologie di senso di colpa:

  • Il senso di colpa che deriva dal moralismo: si riferisce a quella serie di messaggi, per lo più inconsapevoli, che abbiamo appreso nel corso della nostra vita, fin dalla primissima infanzia, e che riguarda le regole, gli ordini e i divieti che abbiamo introiettato e fatto nostri e che dirigono il nostro codice di comportamento. E’ un senso di colpa che proviene dall’esterno, ma che abbiamo fatto nostro e si comporta come un “giudice interiore” che ci dice cosa possiamo e cosa non possiamo fare e di cui temiamo il giudizio, aspettandoci delle punizioni se contravveniamo ai propri comandamenti. E’ quella vocina che può dire per esempio “sei colpevole e sarai punito”, o “non sei degno dell’approvazione degli altri”, come a suo tempo ci siamo sentiti di non meritare più l’amore della mamma per aver contravvenuto ad una proibizione o non aver rispettato un ordine. Spesso porta a reprimere se stessi, i propri bisogni e in alcuni casi il proprio progetto di vita. Molte persone che presentano questo tipo di senso di colpa soffrono in qualche modo la paura dell’abbandono e/o il timore di perdere un amore o l’approvazione degli altri. Spesso porta a reprimere se stessi, i propri bisogni ed in alcuni casi il proprio progetto di vita.
  • Il senso di colpa nella sua accezione positiva: proviene dal nostro interno ed è quella vocina che ci dice “non vai bene, sei fuori strada” e che ci fa sentire inadeguati o insoddisfatti perchè non stiamo realizzando le nostre potenzialità. Questa tipologia è in relazione con il proprio Ideale dell’Io, che si riferisce a quello che vorremmo essere o a cui aspiriamo, e con cui ci troviamo quotidianamente a confrontarci. Se il nostro Ideale dell’Io è sproporzionato rispetto alle nostre reali capacità può essere fonte di sensi di colpa.

Come superare il senso di colpa?

  • Assumiti la responsabilità: non fermarti a dare la colpa a te stesso, ma compi delle azioni, fai delle scelte e subiscine le conseguenze, sia che si tratti di qualcosa che dovresti fare, che non fai, o di qualcosa che hai fatto.
  • Metti in discussione il tuo sistema di regole, valori e aspettative: quali sono i valori in cui credi profondamente? Mantienili, ma lasciane andare altri, magari indotti dalla famiglia o dalla società, in cui non credi davvero.
  • Impara a gestire la disapprovazione degli altri: spesso è il timore di ricevere la disapprovazione degli altri che mantiene il senso di colpa. Molte persone pensano di non poter deludere gli altri, per paura del giudizio negativo che pensano di ricevere, ma è importante imparare ad essere fedeli a noi stessi e alle nostre idee, è l’unica strada per essere orgogliosi di noi. Molte persone agiscono sulla base di quello che pensano si aspettino gli altri, cercando di evitare così la disapprovazione; purtroppo non è comunque una soluzione, perchè non possiamo sapere cosa gli altri si aspettano davvero da noi e richiamo di ricevere comunque la disapprovazione perchè non è detto che quello che ci aspettiamo sia uguale a quello che si aspettimo da noi! Inoltre, se effettivamente abbiamo di fronte una persona che si offende o si arrabbia perchè non siamo stati in grado di accontentarla, questa ci servirà per capire con che tipo di persona abbiamo a che fare…e che probabilmente in futuro avremmo comunque perso al nostro errore.
  • Accetta di essere umano: tutti noi esseri umani sbagliamo, facciamo errori, a volte agiamo d’impulso o in modo egoistico, facciamo gli stessi errori centinaia di volte. E’ sicuramente lodevole e auspicabile cercare di dare il meglio di noi, ma non siamo macchine programmate per comportarci in serie.
  • Impara a perdonarti: è utile o vantaggioso portare il peso di una colpa a tempo indeterminato? Non credo, ma è sicuramente un bel dispendio di energie. Il perdono libera sia il colpevole, sia il danneggiato. E imparando a perdonare noi stessi impariamo anche a perdonare gli altri.
  • Non è possibile cambiare il passato: sentirsi in colpa non cambierà le cose e non renderà nessuno migliore. L’unica possibilità che abbiamo è quella di andare avanti, rimboccandoci le maniche per cambiare magari qualcosa che non ci piace di noi.
  • Costruire la sensazione di essere meritevoli: il modo migliore è prepararsi al meglio, nello sport, nella vita, nello studio, in ogni ambito…facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità per ottenere il risultato migliore. Anche se dovesse andar male, sapremo che abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità.

Un intervento psicologico può rivelarsi estremamente utile per lavorare sui punti che sono per noi più difficili, liberandoci dai condizionamenti che ci limitano ed aiutandoci ad utilizzare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione.